E, solo a livello di chiacchiera (per adesso vado avanti con quanto già visto), ritieni che un carico maggiore, oppure un dissipatore meno performante (di quanto? Il monotorre "minimo" che ho in giro è un vecchio CM Hyper 212 Plus) possano portare ad evidenziare in maniera maggiore le differenze di portata, considerando che questa alla fine si aggirerà mediamente nell'intervallo 30-70CFM?
Non penso abbiate voluto complicarvi la vita, affatto: nel mio caso è una semplificazione necessaria, a cui cercare di apportare correttivi se possibile, tenendo conto di tutti i preziosi suggerimenti ricevuti.
A meno che tu non conosca una sonda PT100 o PT1000 che sia affidabile, semplice da installare su una CPU (le misure sul pacco sarebbero per me problematiche, e non le fai più neanche tu), che costi poche decine di euro (non più di un dissipatore, per capirci) e che abbia una interfaccia USB per essere letta dai sw disponibili su PC (non devo avere la necessità di procurarmi un data logger e di imparare ad usarlo): nel qual caso potrei scartare l'idea di appoggiarmi ai DTS. Ma non credo sia così... no?
Non fare promesse che non hai assolutamente il tempo di mantenere!
A memoria ti è possibile dire per quante ore al massimo possono ritenersi "stabili"? Può aiutare fare la calibrazione di Real Temp prima e dopo ciascun test (nell'ipotesi di usarlo come rilevatore), come verifica della stabilità delle letture nella singola sessione? Per ora mi sono regolato utilizzando HWiNFO che fa da se la media delle rilevazioni, (in particolare provvedendo ad azzerare le medie a circa metà del test e rilevando poi le stesse una trentina di secondi prima della fine del test, quando inizia il cool down).
Ok, faccio quattro prove sullo SB-E con le 140, e poi passo "definitivamente" all'Armageddon.
Mi dispiace. Ho male interpretato le immagini pubblicate su CT:
Ad occhio avevo valutato che flangia/diaframma/restringimento (quel che è insomma), ventola e manometro fossero tra loro vicini, forse anche perché nel testo dell'articolo non sono riportate le relative distanze.
Si ma non lo capisco lo stesso... quella forza non è la pressione totale? Io sapevo che il cono/colonna di un fluido messo in movimento dalle pale ha una pressione totale data dalla somma algebrica della pressione dinamica (per l'aria approssimabile in v²/16 mmH²O, dove v è la velocità dell'aria in m/s) e della pressione statica (e difatti a diaframma/restringimento totalmente chiuso, niente flusso, velocità 0, non c'è pressione dinamica, ed è in tale condizione che registri la massima pressione statica). Quindi se è intuitivo per me associare una forza, la pressione, alla massa d'aria in movimento, è meno intuitivo capire che cosa sia questa componente statica, che si annulla quando il diaframma/restringimento è totalmente aperto: nel tuo esempio l'impressione immediata, intuitiva, è che "la forza con cui la ventola è in grado di comprimere l'aria contenuta all'interno della scatola" quando il buco non è ostruito, cioè la pressione generata dalla ventola, sia tutta dinamica (e difatti questa condizione di funzionamento corrisponde al punto finale della curva di prestazione della ventola che pubblichi su CT).
Probabilmente mi sto esprimendo male, probabilmente perché mi limito ad una conoscenza superficiale dei principi di base ma non anche dei relativi risvolti implementativi.
In ogni caso, non intendevo mettere in discussione gli studi di aerodinamica o aeraulica dietro un pacco alettato, almeno quelli delle case che più investono nella cosa; allo stesso tempo però tali studi mi sembrano finalizzati a creare vortici nel pacco, non a mantenere il flusso laminare: vedi le mille appendici dello Zalman FX-70, o gli "X-Vents Design" ed "Air Guide" che ci hai illustrato nella recente prova dello Hyper 212X, che aumentano l'efficienza dello scambio termico attraverso quelli che hai chiamato nella rece "vortici controllati"...
...come che sia, visto l'approccio pratico che ho dato alla cosa, in realtà non mi resta che provare ad apprezzare le possibili differenze: al fine di una prototipazione rapida, può andare bene un cartoncino Bristol da 200gr ritagliato e sagomato per creare un dotto di pochi cm di profondità, sigillato magari con nastro isolante su ventola da un lato e dissipatore dall'altro? Oppure è necessario qualcosa di più rigido/pesante?
Ne sono conscio: ma pur con questi limiti il concetto mi pare non sia impraticabile, ed invece diversamente è necessario impegnare risorse che semplicemente non ho.
Poi se mi vuoi regalare un tubo di pitot e mi vuoi pure insegnare ad usarlo, magari con l'anno nuovo vengo a Varese a prenderlo!
Si, qui mi perdo (e mi riallaccio a quanto sopra a Damiano): io parto dal presupposto che non misuro i CFM, misuro differenze di valori dei DTS, e questi sono influenzati direttamente dal rendimento del dissipatore. Se non commetto una fallacia quindi, mi interessa massimizzare l'efficienza dello stesso. O no?
Restringendo artificialmente il cono d'aria rendo il flusso laminare? Francamente non ne ho la più pallida idea, anche dopo averne parlato con voi mi residua l'impressione che non faccia questo. Con un dotto miglioro comunque lo scambio termico? Non lo so, lo proverò, magari si, o magari non cambia nulla, specie a basse portate.
In generale, ho difficoltà a collegare il principio della maggiore linearità del flusso laminare con quello della maggiore efficienza del flusso turbolento: se uno è più efficiente perché rincorrere l'altro? Come detto, proverò.
Si: come ventola da dissipatore è una chiavica ma, ripensandoci, forse occorrerebbe il contrario, che non sia proprio una chiavica, a meno di non rivalutare il concetto di pescaggio (che non so come misurare con il setup proposto).
Si: tutte le ventole di Silverstone della serie AP hanno quella struttura che sostituisce i puntoni/le costole che sorreggono il motore.
Si: comunque le testerò sull'Armageddon.
Si: ho fatto tutte le misure con una sola ventola, o quella posteriore, o quella sul dissipatore, la foto era per illustrarti entrambe le varianti (tant'è che le ventole sono diverse, sul tavolo ne avevo appunto solo un esemplare per tipo).
Come vuoi che vada a finire? Ti "venderò" un bel banchetto così "giochi" un po' pure tu!